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Che avventura! Che emozioni! Quanto è stato bello.

Sono stati momenti stupendi vissuti, per quanto mi riguarda, alla “riscoperta” del mio passato; ai miei 20 anni, alla presa di coscienza di quanto mi accadeva intorno, alle prime lotte studentesche, alle battaglie all’interno del liceo che spesso finivano alle mani.

 

Stati d’animo che oggi in età matura e ormai vicino alla pensione, almeno spero, lasciano in me la certezza che all’epoca ho fatte scelte giuste.

 

Ma più di me vorrei parlare del “gruppo” con cui ho condiviso questo primo Trekking Gucciniano. E’ proprio vero che la “strada” unisce, fa nascere nuove amicizie, stimola sentimenti che sono nel nostro interno e ti arricchisce fin dentro l’anima.

 

E poi le persone che incontri. Ogni singola persona incontrata lungo la strada è stata meravigliosa, tutti, tutti ma proprio tutti; mi piace ricordare la novantacinquenne di Savignano di Riola che andava ad aprire una piccola chiesetta e ci ha donato, tra l’altro, una cartolina che riguarda la sua infanzia.

 

 

Nell’incontrare tutte queste persone viene da pensare alla vita che oggigiorno facciamo piena di corse, di carrierismo, della vita che ci passa accanto e non ce ne accorgiamo nemmeno, e poi….. Monte Sole… Marzabotto …. con i suoi figli che forse non volevano diventare eroi ma che sono stati trucidati per la nostra libertà.

 

L’incontro con Francesco Guccini o se volete “Gucini” è stato qualcosa di inenarrabile, ricco di sentimenti, di storia, di emozioni che hanno fatto sì di farmi tacere e ascoltare solamente. Tutto stupendamente magnifico!

 

Ora è giusto, anzi è obbligo, ricordare i compagni di strada con cui ho vissuto quattro giorni indimenticabili e indelebili che sono e saranno sempre nella mia mente e nel mio cuore.

 

Dire grazie per la ricchezza che mi hanno dato è poco anzi nulla per cui uno ad uno li voglio nominare: Luca, la moglie Samanta Filippo e Andrea, Roberto, Renzo, Sabrina, Marco “nutria del Reno”, Paolo “anche lui nutria”, Carlo, Moreno, Marco Di Grazia, Fausto, Fabio Burchi Burchi e infine il mio cognatino Cesare ……….GRAZIE

 

Un ultimo saluto a Silvano e a sua moglie non solo per l’accoglienza ricevuta al mulino e nell’avermi accompagnato sotto una pioggia battente a Porretta, ma soprattutto per l’aver mantenuto il ” mulino” come da me sognato molti anni fa.

 

Nella mia vita sono tre i personaggi che mi hanno particolarmente segnato e formato e mi piace ricordarli tutte e tre Francesco, il Che e Bobby Sands.

 

Ciao a tutti,

Buona strada.

 

(Attilio Mele)