Racconti > Paolo "nutria"

 

Di questa avventura avrei dovuto affrontare 2 tappe: quelle centrali.

E però... e però la sera prima di partire si mangiava tutti insieme "Da Vito" e li non ho solo avuto un assaggio di stinco ma anche di entusiasmo. Entusiasmo e voglia di stare insieme in maniera autentica: questo è ciò che ho avvertito. A quel punto sono saltati gli schemi e sono partito la mattina dopo dalla prima tappa. Non potevo prendere decisione più felice.

 

Capisci di fare parte di qualcosa di raro...

 

Quando dopo la terza tappa e uno stinco sfasciato chi ti spalma la crema sulla parte dolorante è un omone di 100 chili che conosci da 3 giorni.

Quando ovunque passi sei trattato con genuina ospitalità.

Quando le cene dopo estenuanti camminate si passano come tra la più affiatata delle compagnie.

Quando senti una leggerezza che nemmeno i 12 KG di zaino...

E poi San Luca, la nebbia, le tagliatelle, l'appennino, il mulino con dentro il nipote di Chicon. Tutto meraviglioso, si, ma alla fine se lo avessi fatto da solo avrebbe avuto tutto molto meno senso.

 

Questo Trekking mi lascia con la rinnovata convinzione che è la condivisione che conta. Tornare un po' più poveri per ritrovarci. Tornare alle radici per essere solidali.

Ma la condivisione quella vera. Tra persone. Faccia a faccia. Passo dopo passo. Con una meta comune e un milione di strade per arrivarci.

 

(Paolo “Fillo” Filardi)