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Credevo di fare un trekking "normale" ma anche qui già dal primo giorno ho avuto la percezione che stava diventando un "viaggio speciale" e questa percezione è diventata certezza durante tutto il viaggio,giorno per

giorno, con gli incontri, i luoghi visitati, i commenti, le riflessioni, le fatiche, la simpatia dei compagni che cresceva con il trascorrere dei giorni, e perché no le attese e abbondanti cene con i fiumi di vino e tanta soddisfazione.

 

Sto cercando di far decantare l'esperienza che abbiamo condiviso: è come il vino buono, se lo lasci respirare un po' sarà ancora meglio.

 

Durante il cammino ho sentito lo zaino alleggerirsi, ascoltato suoni a cui bisognava regalare tempo, trovato un ritmo al mio passo e sempre qualcuno disposto a sorridere delle mie "battutacce". I sensi si sono acuiti. Alla partenza mi era chiaro più o meno “cosa” avremmo fatto, cosa ci aspettava.

La differenza credo che l'abbia fatta il “come”. Come abbiamo camminato, come abbiamo chiacchierato, come abbiamo ascoltato.

 

Ci siamo rispettati l'un l'altro, quindi ci siamo sentiti liberi di condividere!

 

Per questo concentrato di emozioni mi sono fatta aiutare rileggendo i commenti di altri compagni di un altro viaggio sensazionale, cioè ricco di sensazioni, sempre sull’ Appennino. C’è chi li chiama “l’orrenda boscaglia” preferendolo alle più nobili Alpi, ma la natura, la storia che appare d’improvviso nascosta dalla folta vegetazione, i colori, gli odori, il senso di appartenenza, tutto quel su e giù che ti spacca le gambe ma alleggerisce il cuore, ai miei occhi lo rende bellissimo!!

 

Anche il silenzio imbarazzante alla entrata del Maestro è stato subito interrotta dai racconti della sua infanzia sulle “nostre” montagne, che non regalano niente in termini di fatica, invece i regali sono tanti, e non c'è bisogno che li elenchi.

 

Un grazie speciale va a chi ha pensato e poi realizzato questo percorso; per rivederci basterà seguire le coordinate GPS della nostra memoria comune e ci ritroveremo, ovviamente GPS non sta per Global Positioning System ma per Grande Passeggiata Solidale , quella che abbiamo fatto insieme.

 

Concludo inviandovi questa bellissima poesia di Alda Merini donna Unica, unica come me in questa avventura, non solo perché c’ero solo io a rappresentare il genere, ma Unica speciale come mi avete fatto sentire Voi nei giorni passati assieme!

 

Io non ho bisogno di denaro (Alda Merini)

 

Io non ho bisogno di denaro

ho bisogno di sentimenti

di parole

di parole scelte sapientemente

di fiori detti pensieri

di rose dette presenze

di sogni che abitino gli alberi

di canzoni che facciano danzare le statue

di stelle che mormorino

all'orecchio degli amanti.

Ho bisogno di poesia

questa magia che brucia

la pesantezza delle parole

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

 

(Sabrina Scardovi)